Numero uno si nasce o si diventa? Come diventare il numero uno? Come primeggiare nella vita, nel lavoro e nello Sport?
Oggi voglio affrontare un tema molto ricorrente nel Coaching: diventare il numero uno!
Desidero affrontarlo partendo dal raccontarvi una mia esperienza personale.
In questi anni ho capito che attraverso l’sperienza possiamo comprendere meglio le nostre potenzialità; attraverso l’ascolto di noi stessi possiamo scoprire e assimilare molti insegnamenti, crescere, migliorare, evolverci.
Sperimentare è di gran lunga il metodo più efficace per apprendere e forse la mia esperienza può ispirare chi in questo momento ambisce o desidera diventare il numero uno.
Diversi anni fa, quando iniziai a interessarmi a questo argomento, mi resi conto che si faceva sempre più insistente una domanda: “come mai voglio diventare il numero uno?”, e ancora…“Quale parte di me mi impedisce di diventare il numero uno?”
In questi anni ho fatto tanti sforzi per imparare a riconoscere le mie paure, i miei dubbi e tutte le contraddizioni di cui spesso ero vittima; ormai ne sono certa: sforzarsi di conoscere se stessi è un primo passo importante!
Attraverso il meccanismo dell’ascolto, un ostacolo può diventare un alleato prezioso… trasformandosi in un piacevole aiuto per migliorare se stessi, migliorare le relazioni e diventare il numero uno.
Nel mio caso, l’ostacolo nacque (parimenti al conflitto) tanti anni fa, in una grande azienda di Servizi Finanziari spagnola nella quale lavoravo da anni.
In questa grande azienda, negli anni, mi ero creata un’immagine mentale dell’ambiente di lavoro decisamente negativa. Gli accadimenti aziendali e la realtà influenzavano negativamente anche il giudizio nei confronti delle persone che la componevano.
Questa idea erronea mi mostrava sempre la parte peggiore; una parte decisamente ostile e per certi versi abbastanza assurda.
Nell’azienda eravamo immersi nel conflitto: ragionare in termini di “concorrenza” (non solo nei confronti dei nostri competitor) era diventata una ossessione.
Presto, frutto di questa modalità incoerente con la mia natura, entrai in crisi!
Scoprii piano piano che i miei meccanismi mentali ed emotivi agivano come un freno; iniziai ad imparare a contrastarli attraverso strategie d´azione concrete.
Iniziai a riflettere sul significato di “diventare il numero uno” da una prospettiva diversa; trovai la motivazione giusta per orientare le mie azioni verso il successo.
Mi ispirai ad un motto: “Essere il numero uno” vuol dire “dare il meglio”.
La realtà in cui viviamo è lo specchio di ciò che siamo, ciò che pensiamo, ciò che diciamo, e come agiamo.
Così, dopo anni, e grazie all’aiuto del Coaching sono riuscita a modificare questa immaggine mentale negativa e visualizzare i rapporti personali e professionali in maniera più positiva.
Abitare in un mondo abitato da esseri umani in grado di offrire il meglio di sè non solo è auspicabile, ma è quello che ci fa sperare anche in un futuro migliore.
Ora, senza confliggere con me stessa, posso concentrarmi sulle mie potenzialità per gridare: “Voglio diventare il numero uno!”.
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