Abraham Maslow fu uno dei principali esponenti della psicologia umanistica. Divenne noto per aver ideato la famosa Piramide dei bisogni di Maslow.
Abraham Maslow – Nato nel 1908 a New York e cresciuto a Brooklyn, Abraham Maslow morì nel giugno del 1970 passando buona parte della propria giovinezza con lo zio materno, visto che il padre, un ebreo immigrato negli Stati Uniti, era rude e alcolizzato e la madre era una donna instabile mentalmente, tanto che egli stesso l’avrebbe definita schizofrenica.
Terminati gli studi presso la High School Boys di Bedford-Stuyvesant, avrebbe voluto iscriversi alla Cornell University, ma i suoi voti scarsi lo costrinsero a ripiegare sul City College di New York. Successivamente, iniziò a frequentare i corsi serali presso la Brooklyn Law School. Il padre avrebbe voluto che diventasse un avvocato, ma, in particolare durante una discussione sulla proprietà privata, Maslow si rese conto di non voler fare parte di quel mondo verso cui nutriva solo biasimo.
Riuscito finalmente a trasferirsi nell’ambita Cornell University, ottenne una borsa di studio in Agraria, con la quale aveva intenzione di pagare dei corsi di stampo umanistico. Purtroppo, a causa delle sue origini, non fu accolto come avrebbe voluto, cosa che gli causò grande risentimento. Pertanto, tornò al City College.
A indirizzarlo verso l’ambito in cui si sarebbe segnalato, è stata un’opera del darwinista sociale William Graham Sumner, Folkways, in cui l’autore trattava i costumi di alcuni popoli selvatici. Ulteriore spinta e ulteriore orientamento in relazione ai suoi studi gli vennero dalla Psicologia Comportamentista e dal lavoro del suo fondatore, John B. Watson, il quale cercò di dimostrare come lo stimolo-risposta, osservato nei cani di Paslov, era individuabile anche negli uomini, i cui comportamenti, dunque, erano condizionabili.
Maslow si iscrisse alla University of Winconsin, notoriamente progressista e, nonostante l’ambiente non fosse esattamente come lo aveva immaginato, trovò il modo di nutrire e portare avanti le sue ambizioni e i suoi interessi.
Abraham Maslow, le scimmie e le intuizioni sui bisogni umani
Ciò che suscitò l’interesse di Abraham Maslow e rinvigorì la sua “virilità intellettuale”, fu l’osservazione delle scimmie. Egli notò, infatti, che la fame, negli animali antropomorfi, non si limitava al bisogno fisiologico, all’istinto di sopravvivenza, ma si spingeva oltre, verso la ricerca di cibi prelibati e il rifiuto, essendo comunque sazi, di cibi che non suscitavano il loro appetito.
Ulteriori ricerche sulle scimmie, in particolare sul loro comportamento sessuale, furono portate avanti per la sua tesi di dottorato.
Maslow notò che le scimmie dominanti, sia maschi sia femmine, montavano le scimmie più deboli, non in risposta a un bisogno sessuale, ma solo per suggellare la loro predominanza rispetto ad altri individui. Dunque, riprese la tesi di Alfred Adler e affermò che, anche negli esseri umani, i rapporti sessuali hanno a che fare con la gestione del potere.
In quel periodo vinse una borsa di studio e proseguì la sua analisi del rapporto tra sesso e potere. Riuscì, inoltre, a stringere una collaborazione con Alfred Adler, il quale si era trasferito dall’Austria a New York per sfuggire al Nazismo.
Abraham Maslow e il concetto di autorealizzazione
Tra i suoi insegnanti, Maslow ebbe uomini del calibro di Erich Fromm e di Kurt Goldstein. Fu proprio quest’ultimo a coniare il termine autorealizzazione.
Secondo Goldstein, ogni organismo tende al fine per il quale è stato creato. Furono gli studi dello psicologo sociale Wertheimer e dell’antropologa Benedict a suggerire a Maslow un modello di autorealizzazione dell’essere umano.
L’intenzione di Maslow era riuscire dove altri avevano fallito, in particolare la Psicologia Comportamentista. Dare una definizione scientifica di ciò che l’essere umano è e di ciò che può diventare. Sollecitato dalla Benedict, Maslow svolse studi antropologici sugli Indiani dai Piedi Neri del Nord.
Maslow scoprì che quasi tutti i Piedi Neri dimostravano una rara sicurezza emotiva, e riconduceva questa caratteristica alle responsabilità personali che erano state inculcate loro sin dall’infanzia. Dunque, decise di spingersi oltre questo gruppo specifico e pensò a un ideale universale, alla cui base era il relativismo culturale.
Maslow era interessato a come l’essere umano può dare il suo meglio, ed era questa possibilità ad affascinarlo.
Abraham Maslow e la Piramide dei Bisogni
Nel 1943, nell’opera Teoria della motivazione umana, ripubblicata qualche anno dopo con il titolo Motivazione e personalità, descrive come ci sia un bisogno umano che esige di essere soddisfatto una volta che sono stati soddisfatti i bisogni primari, quali cibo, sicurezza, casa, sesso, amore, autostima.
Maslow raffigurò la gerarchia dei bisogni dell’essere umano nella Piramide dei Bisogni.
Alla base della Piramide dei bisogni di Maslow compaiono i bisogni fisiologici, soddisfatti i quali, l’individuo può ambire a soddisfare altri bisogni, ad esempio il bisogno di sicurezza, poi il bisogno di affetto, via via salendo fino al bisogno più alto, quello di autorealizzazione.
Maslow sosteneva che un uomo deve poter realizzarsi nella direzione verso cui anela di andare, se sente di essere un musicista, deve fare musica, se si sente un poeta, deve scrivere poesie…. Solo in questo modo può sentirsi in pace con se stesso. Un uomo deve essere ciò che può essere, deve seguire la propria natura, diventare tutto ciò che è capace di diventare.
E’ questa necessità che prende il nome di autorealizzazione.
Maslow riprende la parola coniata da Goldstein, ma la riutilizza in modo più esclusivo.
Abraham Maslow, la scienza e le possibilità di ogni individuo
Abraham Maslow aveva una grande fiducia nella scienza, diceva che la scienza parte dalla meraviglia e finisce con il meravigliare. E questo stupore lui lo aveva colto e aveva voluto dimostrarlo a proposito degli esseri umani.
Maslow sosteneva che anche le menti più eccelse, anche gli esempi migliori sono, in definitiva, esseri umani, e, come tali, hanno i loro difetti. Ma, così come tante persone, nonostante i difetti propri dell’essere umano, erano riuscite a distinguersi nel loro ambito, chiunque avrebbe potuto fare altrettanto.
Ogni persona, secondo Abraham Maslow, dovrebbe essere messa in condizione di emergere e di sentirsi soddisfatta del proprio lavoro. E, ai suoi occhi, qualunque lavoro svolto con maestria, possiede dignità.
Maslow considera l’eccellenza personale come il fine a cui l’individuo deve mirare e sottolinea come essere se stessi significhi fare il bene della società, dato che una vita migliore si riflette sul modo in cui si combinano energie individuali e energie sociali.
Eupsichia è il nome che Abraham Maslow usò per indicare un’utopica società felice, sinergica, composta da individui in grado di autorealizzarsi.
Abraham Maslow, Freud e l’esperienza nel mondo del lavoro
Per quanto Maslow stimasse Freud, sotto diversi aspetti se ne discostava in maniera evidente. Soprattutto nel modo diverso di riporre fiducia negli individui e in relazione alla capacità che, secondo Maslow, ciascuno ha di liberarsi dalle brutture che caratterizzano l’essere umano. L’uomo non ha bisogno di venire a patti con se stesso, l’inconscio non è solo un calderone di aspetti distruttivi e non si può negare la possibilità dell’essere umano di superare se stesso.
Nel 1962, Abraham Maslow ebbe la possibilità di lavorare nella società di Andrew Kay, rimasto impressionato dalle sue teorie sulla motivazione.
L’esperienza come psicologo del lavoro aiutò Maslow ad approfondire la sua intuizione secondo la quale è proprio sul lavoro che vanno ricercati i cambiamenti dell’individuo, visto che il lavoro riguarda tutti. Da questa esperienza venne fuori l’opera Eupsychian Management.
Abraham Maslow, conclusioni
Non tutti hanno compreso l’opera di Maslow. Molti la hanno banalizzata, altri la hanno biasimata. E, probabilmente, se avesse potuto, avrebbe scelto di fare cancellare il suo nome dalla lista di quanti, con la loro attività e il loro pensiero, hanno influenzato il pensiero dai loro tempi in poi, visto che l’influenza sortita non era esattamente quella a cui egli ambiva.
In particolare, il desiderio di aiutare ciascuno a migliorarsi, è stato additato come un’ambizione da anarchici, se non, addirittura, da psicopatici.
Abraham Maslow trascorse i suoi ultimi anni in California, legato alla sola donna che, da quanto ne sappiamo, abbia amato e con cui abbia avuto una relazione, una sua cugina. Morì nel Giugno del 1970, dopo anni travagliati da problemi di salute.
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