Cos’è l’Evidence Based Coaching? Cosa si intende per Coaching Basato sull’Evidenza? L’Evidence Based Coaching è un tipo di Coaching basato sulle evidenze e sulla ricerca empirica, quindi su osservazioni ed esperienze.
L’Evidence Based Coaching è un modo di fare Coaching, impiegato originariamente in ambito sportivo. Come visto a proposito di altri argomenti, il Coaching è una disciplina recente, giovane, che sta ancora crescendo e, per farlo, pur mantenendosi saldo sui suoi principi costituenti, trae nutrimento da altre discipline, tenendo il passo con i nuovi studi, i nuovi approcci relazionali e le tradizioni di comprovata efficacia.
Evidence Based Coaching, cos’è e da dove nasce
L’Evidence Based Coaching è l’applicazione nell’ambito del Coaching di un modo di procedere scientifico, indicato con la sigla EBP (Evidence-Based Practice), impiegato in molteplici ambiti, come la Medicina e la Psicologia.
Il principio da cui muove l’EBP è che le decisioni prese nella pratica professionale devono rifarsi a studi di ricerca che non possono basarsi su analisi teoriche o qualitative, ma devono basarsi su studi quantitativi, scelti in base all’efficacia della prova.
L’EBP, che è un approccio di tipo empirico, come dice il nome stesso si basa sulle Evidenze. Per evidenze si intendono i risultati di ricerca derivati da una raccolta sistematica di dati reperiti attraverso osservazioni e sperimentazioni. Il professionista che ricorre a questo metodo prende le sue decisioni integrando le migliori evidenze a disposizione con le sue esperienze professionali e i bisogni, le caratteristiche, i valori del suo Cliente.
Nato nel XX secolo e diventato ufficiale negli anni Novanta, nel giro di pochi decenni l’EBP si è diffuso in diversi ambiti. L’Evidence Based Coaching è una delle sue più recenti applicazioni, impiegato in particolare da Coach che hanno avuto modo di conoscere già l’EBP in altri ambiti e di ritenerlo valido.
Leggi, studia e approfondisci un caso di studio sull’Evidence Based Coaching di Laura Hauser nell’Executive Coaching.
L’Evidence Based nel Coaching partendo dall’Evidence Based Practice
L’Evidence Based Practice viene impiegata da alcuni Coach, soprattutto d’oltreoceano, nel loro lavoro. È quello che viene chiamato, come abbiamo visto, Evidence Based Coaching.
Questo approccio viene usato in particolare nello Sport Coaching, poiché in ambito sportivo le esperienze pregresse e una ricerca, con tanto di pubblicazioni, che funga da supporto per la singola relazione Coach-Cliente, possono rivelarsi significativamente utili, soprattutto per evitare di incorrere in errori di valutazione.
Quello che viene sottolineato da chi conosce e approva questo approccio è l’importanza di raggiungere un giusto equilibrio tra due modi di procedere, quello di chi si ispira in gran parte alla ricerca e quello di chi si basa solo sull’intuito e sulla propria esperienza.
Di fatto, lavorare bene con l’Evidence Based Coaching significa adottare le prove derivanti dalla ricerca, ma anche usufruire delle proprie competenze, delle esperienze sul campo, delle necessità e delle valutazioni del Cliente, nonché tenere conto del contesto lavorativo e sociale nel quale si opera, così che questo tipo di Coaching sia completo, obiettivo ed efficace.
Secondo i più esperti di questo ambito, ovvero gli Sport Coach americani, purtroppo la tendenza di certi Coach che ricorrono alle evidenze è dare troppo peso alle prove scientifiche, a scapito di esperienza diretta e intuizioni. Dall’altra c’è chi non vuole riconoscere alla scienza la possibilità di rendere l’intuizione un fatto tangibile, concreto, provato.
L’ambizione di chi sostiene la validità di un allenamento basato sulle evidenze è coinvolgere nel processo le competenze e l’esperienza del Coach, l’atleta, con le sue necessità e la sua percezione dell’esperienza di Coaching, e la scienza, in qualità di riferimento per realizzare un piano d’azione, senza dettarlo passo passo.
I Pro e i Contro dell’Evidence Based Coaching
Esistono professionisti che praticano il Coaching ricorrendo all’Evidence Based Coaching. A tale proposito, si possono individuare importanti pro e contro. Per quanto riguarda gli aspetti positivi di una simile scelta, se ne possono annoverare almeno due:
- l’Evidence Based Coaching cerca di aiutare il Cliente attraverso un rapporto di Coaching in cui il Coach non lavori da solo, ma si avvalga delle osservazioni fatte anche da altri specialisti e degli studi di altri professionisti del suo settore. L’esempio più calzante riguarda lo sport. Nell’aiutare un atleta a raggiungere i suoi traguardi, poter confrontarsi con altri specialisti che lavorano con lui può voler dire avere un più ampio bagaglio di informazioni a cui ricorrere per tracciare un piano di lavoro più efficace possibile.
- Registrare osservazioni ed esperienze durante il percorso di Coaching con il Cliente significa contribuire alla formazione di un sapere scientifico e, quindi, fornire al Coaching dati misurabili e, di conseguenza, dei punti di riferimento tangibili e una veste meno astratta.
Passando ai contro:
- Se il Coach si concentra troppo sulla registrazione dei dati, quindi più sul lavorare attraverso Cliente che sul lavorare con il Cliente, rischia di perdere di vista quello che è il suo obiettivo principale, ovvero aiutare una persona che si è rivolta a lui per raggiungere un traguardo.
- Assiomatico nel Coaching è il fatto che ogni Cliente è unico e che, quindi, ogni percorso da elaborare è originale e specifico per un Cliente. Cercare di ricondurre le esperienze e le scelte di uno alle esperienze e alle scelte di altri, organizzando il suo percorso in base a quello che ad altri ha garantito la riuscita, può voler dire, da una parte, rischiare di lavorare in modo seriale, dall’altra, dimenticare gli elementi di un individuo che permettono di costruire su di lui il suo percorso, in modo che abbia i mezzi per riconoscerlo come suo e continuare a ricorrervi.
Evidence Based Coaching, non solo sport Coaching
L’Evidence Based Coaching è un approccio che viene impiegato in particolare in ambito sportivo. Questo perché, nello sport, il ventaglio degli obiettivi è più contenuto e più mirato rispetto a quello di un ambito variegato come il Life Coaching. Pertanto, in vista, ad esempio, di una performance ottimale in un determinato ambito sportivo, può avere un senso registrare i dati del proprio procedimento e impiegare evidenze acquisite in precedenza per muoversi in modo più sicuro.
Inoltre, questo metodo si avvale della Metanalisi, strumento statistico usato, in breve, per integrare i risultati provenienti da diversi campi di analisi e creare un unico studio, forte di ogni contributo. Nello sport, attorno all’atleta, gravitano diverse figure, e il lavoro e il rapporto di ciascuna con l’atleta Cliente può aiutare il Coach, e non solo lui, ad avere una visione più completa del Cliente e dei suoi risultati nei diversi settori di cui ciascun professionista si occupa.
Di fatto, l’Evidence Based Coaching può essere usato anche nel Life Coaching e nel Business Coaching, naturalmente senza perdere di vista i principi che reggono il Coaching delle origini. Avere delle esperienze e delle osservazioni di riferimento può aiutare un Coach a non fare incappare il suo Cliente in errori diffusi, così come registrare le scelte fatte con i relativi esiti può servire al Coach stesso a imparare dalle sue esperienze professionali. Aprirsi ad altre discipline può essere un modo di aiutare il Cliente, conoscendolo nella maniera più ampia. Inoltre, secondo alcuni, può essere utile al Coaching stesso che i Coach, nel loro lavoro, affianchino alle loro esperienze e intuizioni una ricerca di tipo scientifico.
Obiettivi per chi pratica l’Evidence Based Coaching
Cosa dovrebbero auspicare i Coach che praticano l’Evidence Based Coaching?
Innanzitutto, di migliorare gli strumenti dell’approccio che hanno scelto, dunque di approntare domande migliori per avere risposte migliori e, di conseguenze, di rendere la conoscenza così ottenuta più mirata e attendibile.
Il loro percorso con il Cliente non deve muoversi solo su dati scientifici, in quanto la scienza, soprattutto in un ambito che ha a che fare con elementi intangibili come il pensiero, la volontà, i desideri, i bisogni, va vista come un riferimento concreto e utile piuttosto che come una verità immutabile e inattaccabile. La scienza deve fornire ulteriori argomenti, non essere l’unico argomento.
Anche quelle che sembrano le evidenze più accertate possono essere messe in discussione da chi le impiega, in quanto, di fronte alla variabilità umana e all’unicità del Cliente, introspezione e dubbio sono fondamentali, sia in qualità di individui sia in qualità di professionisti.
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