Qual è l’obiettivo del Coaching? Il Coaching non consiste in una serie di generici consigli (prendi la vita per il verso giusto!) o di un invito a pensare positivo a tutti i costi (la vita è bella… comunque vada!)
Se parliamo di obiettivi del Coaching possiamo affermare che non è nemmeno un pretesto utile a nascondere le difficoltà della vita focalizzando la propria attenzione solo sugli aspetti positivi e gioiosi (dimenticando che il dolore e l’infelicità sono una parte integrante della complessità della vita). Il Coaching non è una visione illusoria dell’esistenza, che induce le persone a sperare che la vita possa essere una “buona vita” a priori o ancor peggio collegata a qualcosa che trascende oltre l’umana esistenza.
E poi… per continuare… il Coaching non coincide con la ricchezza, il successo, la crescita personale, la PNL, la trasformazione, la psicologia né tantomeno con i consigli del guru di turno.
L’obiettivo del Coaching è ambizioso, articolato, sottile…
Come Coach (e forse ancor di più come formatore), conosco la sua utilità che parte soprattutto dallo stimolare le persone a riconoscere le proprie potenzialità in risposta alla “logica del deficit” (che al contrario intende sopperire a mancanze e alla soluzione di problemi).
Gli scopi primari di un Coach sono il benessere e la felicità, da coltivare individualmente e da condividere con gli altri.
Attenzione, però… non si tratta solo di filosofia e ancor meno di contenuti intangibili.
Gli obiettivi risiedono nell’applicazione del metodo
Il Coaching è un metodo concreto, misurabile che si basa sul “fare”. Infatti, costruire, edificare, realizzare, raggiungere, sono i verbi (e le azioni) più importanti.
La filosofia di fondo è rappresentata da una sorta di “egoismo saggio” che può sposare solo chi condivide una specifica visione del mondo: chi sta bene ed è felice riesce a dare il meglio di sé (per sé stesso, per gli altri e… con gli altri).
Anni di ricerca sul metodo mi hanno convinto che il Coaching è caratterizzato da tre aspetti fondamentali: il Coaching è una convinzione, una scienza e una pratica.
Il Coaching è una convinzione.
Vivere è una grande occasione per dimostrare la propria intelligenza. Mi riferisco all’intelligenza e alla “coscienza del benessere e della felicità”. Questo offre la possibilità di vedere la vita per quello che può offrire attraverso l’allenamento e la valorizzazione delle potenzialità personali.
Fate attenzione però… avere una convinzione impone fermezza sulle proprie scelte, certezze morali e intellettuali e questo molto spesso porta al sacrificio, alla rinuncia, al disagio pur di sostenere le proprie convinzioni.
Il Coaching è una scienza.
Ciò che differenzia il Coaching da altri metodi (e soprattutto dai consigli dell’esperto) è la misurabilità del risultato. Il Coaching misura la performance ed è efficace solo quando gli obiettivi vengono raggiunti.
Fate attenzione però… alla base c’è l’autonomia e l’autorealizzazione e questo basta ad allontanarlo (indiscutibilmente) dai falsi profeti della consulenza personale.
Il Coaching è una pratica.
Perché il “sapere” da solo non basta e nemmeno la teoria. Per fare progressi occorrono esercizio, azione e… ferma determinazione.
Hai ancora dubbi sul tema del Coaching? Leggi, studia e approfondisci ancora leggendo questo post > cos’è il Coaching così potrai smettere di domandarti… qual è l’obiettivo del Coaching?
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